• Ciao, lettrici e lettori di Trelibriallavolta! Anche questo mese ho il grande piacere di essere ospite del blog e questa volta vi propongo un giretto tra le pagine che hanno come filo conduttore il lavoro di Sydney Smith, illustratore canadese che negli ultimi anni è arrivato anche tra gli scaffali delle nostre librerie con le sue opere inondate – a mio vedere – di luce e bellezza.

    Un autore capace di dare voce alle piccole cose spesso inascoltate, come i fiori spontanei nati ai bordi della strada, o lo sguardo di un bambino che scruta il mare all’orizzonte.

    Sydney Smith, illustratore originario della Nuova Scozia, vive e lavora a Toronto, in Canada. Molti suoi libri illustrati hanno vinto riconoscimenti importanti, tra cui per ben due volte nel 2015 e nel 2017 il premio assegnato dal New York Times al miglior albo illustrato e, nel 2018, la Kate Greenaway Medal per “Town is by the Sea”. Ha ricevuto il Premio Andersen per il Miglior Albo Senza Parole con Fiori di città (Pulce edizioni). Con Piccolo in città (Orecchio Acerbo, 2020), ha vinto la Greenaway Medal 2021 compiendo il passaggio dalla professione d’illustratore a quella di autore unico.

    1) Piccolo in città di Sydney Smith (Orecchio Acerbo, 2020)

    Piccolo in città, uscito in Italia con Orecchio Acerbo nel 2020, ci trasporta nell’atmosfera di un inverno urbano. Attraverso una serie di tavole dal taglio squisitamente fotografico, quasi cinematografico, seguiamo l’itinerario di un bambino (ma potrebbe anche essere una bambina) tutto imbacuccato con uno zainetto in spalla attraverso una grande città, probabilmente Toronto.

    Piccolo in Città (Orecchio Acerbo 2021)

    Il piccolo protagonista viaggia da solo in autobus, con l’aria pensierosa. Scende ad una fermata, cammina nel traffico, poi segue un percorso che conosce. Ha un obiettivo, ma lo scopriamo lentamente. Le immagini sono potenti, a tratti tengono da sole la scena, come in un silent book. Le parole iniziamo ad udirle dopo alcune pagine.

    Io so che vuol dire essere piccoli in città.

    Nel caos della metropoli iniziamo a sentire questa piccola voce: la gente non ti vede, i rumori possono spaventarti, tutto è gigantesco e chiassoso e potresti non sapere cosa fare, dice. Ad un tratto capiamo che quello che stiamo ascoltando è un monologo interiore, o se vogliamo un dialogo silenzioso e intenso rivolto a qualcuno.

    Ma io ti conosco. Ce la farai. Se vuoi, posso darti qualche consiglio.

    E capiamo che il nostro protagonista è piccolo ma sa dove sta andando, conosce i luoghi del quartiere. Ogni tanto lo vediamo attaccare ad un palo un cartello, per la ricerca del suo gatto scomparso. Nel frattempo ha iniziato a nevicare, e da grigia la città inizia a colorarsi di bianco. Avvertiamo quasi sulla pelle il vento, i fiocchi di neve, le sensazioni pungenti di questo pomeriggio che si fa lentamente buio, le sagome degli alberi, i contorni sfumati dei grattacieli. Il nostro viaggiatore torna verso casa. Fuori dalla porta lo aspetta un abbraccio, e forse (ci viene suggerito ma non mostrato), dietro quella porta, una sorpresa che lo riempirà di gioia.

    2) Fiori di città di JonArno Lawson, Sydney Smith (Pulce Edizioni, 2020)

    Fiori di città (Pulce Edizioni, 2020)

    Fiori di città, ideato dal poeta JonArno Lawson e illustrato da Sydney Smith è un albo senza parole ci porta a fare una passeggiata tra le strade di Toronto seguendo una bambina dal cappuccio rosso che va a fare commissioni con il papà, in una gradevole mattinata di primavera.

    Lo scenario urbano nel quale la coppia si muove è tratteggiato in bianco e nero; nelle prime pagine, l’unica macchia di colore è la giacchetta rossa della bimba.
    Padre e figlia camminano per mano e attraversano vari paesaggi e quartieri. Il padre fa la spesa, parla al telefono, con il fare sicuro e spedito dei grandi distratti che però sanno dove andare. La figlia, con il suo sguardo bambino, rallenta il passo, si distacca e ritorna, osserva una miriade di particolari. Ed iniziano a comparire macchioline di colore: sono i fiori di città, quelli che spuntano tra le crepe del marciapiedi o dei muri, quelli che crescono inosservati, nel tran tran cittadino. La bambina li nota e inizia a raccoglierli.

    Man mano, altri elementi del paesaggio iniziano a colorarsi, quelli su cui si posa il suo sguardo, sensibile al respiro e al movimento costante della città. E poi il suo sguardo inizia a trasformare ciò che vede, attraverso piccolissimi gesti.

    La bellezza di questo albo mi ha lasciato senza fiato. Una bellezza e una meraviglia che sono ovunque – non “nonostante” o “persino” in città, ma proprio nella città. Parte integrante di questa meraviglia è il silenzio, l’assenza di testo che invita ad un’esperienza ancora più immersiva.

    3) Io parlo come un fiume di Jordan Scott e Sidney Smith (Orecchio Acerbo, 2021)

    Io parlo come un fiume è un albo illustrato approdato di recente nelle nostre librerie, nato dalla collaborazione con Jordan Scott, in cui Smith si fa interprete delicato e intenso del vissuto di un bambino con la balbuzie.

    Io parlo come un fiume (Orecchio Acerbo, 2021)

    In Io parlo come un fiume, la luce accarezza la cameretta e i giocattoli del piccolo protagonista, che come ogni mattina, si alza e inizia una nuova giornata nella quale dovrà fare i conti con la fatica di vivere immerso in un mondo di parole e suoni che conosce, che sono vivi e tridimensionali nella sua mente, ma gli rimangono intrappolati in bocca.

    La scuola è il luogo dove il suo disagio si esprime al massimo: questa, poi, è una mattina “no”. Bloccato e spaventato, il nostro protagonista si sente sopraffatto dalle parole che sente nella gola, sulla lingua, che non riescono ad uscire, in soggezione di fronte allo sguardo del maestro, e soprattutto dei compagni.

    Ad allentare la morsa di questa tensione, arriva il padre, all’uscita da scuola. Finalmente un adulto con il quale il bambino può condividere un confortevole silenzio e un abbraccio che sa ricomporre i suoi pezzi. Il padre lo porta al fiume, e a quel fiume paragona il figlio, che finalmente trova una forma, un elemento nel quale riconoscersi. Il fiume che è via via gorgogliante, tumultuoso, calmo diventa il luogo, fisico e mentale, capace di restituirgli un senso di sé integro, completo.

    4) La mia città sul mare di Joanne Schwartz e Sidney Smith (Pulce Edizioni, 2020)

    Ne La mia città sul mare (Town is by the sea nell’edizione originale) Smith presta il suo sguardo e la sua arte al racconto di un’esperienza collettiva ben precisa, quella delle città minerarie del Canada.

    Attraverso i testi di Joanne Schwartz e le vibranti illustrazioni di Sydney Smith visitiamo la cittadina di Cape Breton negli anni ’50. La vediamo attraverso lo sguardo di un bambino che vive di fronte all’oceano e in simbiosi con un mondo naturale vibrante di vita. Il suo sguardo, però, si posa spesso sulle onde sapendo che suo padre, mentre fuori il sole investe di luce la casa, il campo giochi, le strade nelle quali il bambino gioca, è sottoterra, nelle miniere di carbone. Un’attività dalla quale dipende il benessere della sua città, che accompagna e segna profondamente la vita – una vita di lavoro duro, faticoso, pericoloso – di tantissime persone.

    In una lenta e continua tensione tra sopra e sotto, tra l’immenso spazio delle colline verdi che si affacciano sull’oceano e le gallerie sotterranee dove sappiamo che si trova il papà, seguiamo il bambino in una lunga giornata estiva. Alle pagine che riverberano della luce del mare e dei campi si alternano, in netto contrasto, doppie pagine quasi completamente nere, nelle quali vediamo il papà e i suoi colleghi trivellare, piazzare gli esplosivi e allontanarsi.

    Ad un certo punto, vediamo la galleria vuota. Ma l’ombra del papà compare sulla porta: un’altra giornata di lavoro è finita, ed è rientrato, sano e salvo. La famiglia condivide la cena e qualche momento di relax, tutti accoccolati sulla panchina nel portico, a guardare il mare. Quel mare a cui le loro vite sono inestricabilmente legate, che incarna in sé la bellezza imponente della natura e il conforto che ne deriva, e al contempo la potenza della natura e i rischi insiti in un lavoro come quello dei minatori.

    Di notte, il bambino ascolta i rumori del mare e pensa al padre, ai tunnel sotterranei che, in un giorno non lontano, anche lui dovrà percorrere, come gli uomini della sua famiglia prima di lui.

    Ho incontrato questo illustratore per la prima volta tra le pagine di Piccolo in città, e da allora l’ho cercato e ritrovato con piacere altrove, e ogni volta è stata una scoperta. Il suo tratto è al contempo riconoscibile e versatile, a denotare una grande capacità di adottare voci, toni, modalità di narrazione pur mantenendo una propria intensità e vividezza di fondo. Vi piace il suo stile? Quali sono le vostre illustratrici e i vostri illustratori del cuore?

    Lawson, J., Smith, S. (2020). Fiori di città. Pulce edizioni

    Schwartz, J., Smith, S. (2017). Town is by the sea. Walker Books (ed.italiana La mia città sul mare, Pulce edizioni).

    Scott, J., Smith, S. (2021). Io parlo come un fiume. Orecchio acerbo editore.

    Smith, S. (2020). Piccolo in città. Orecchio acerbo editore.

    Chi è Polly (Elena Poletti)?
    Sono una lettrice appassionata di letteratura per bambini e ragazzi, sulla quale continuo a formarmi e di cui scrivo nel mio blog Immaginarie (https://immaginarie.net/). Nella vita fuori dalle pagine, ho studiato nell'ambito delle scienze sociali e lavoro nella comunicazione nel non profit. 'Da grande' vorrei cambiare (un pochino) il mondo e, alla fine, diventare una brillante vecchia eccentrica.
  • Perchè è importante crescere bambini consapevoli e rispettosi dell’ambiente?

    1. Perché da piccoli si impara più facilmente: meglio iniziare da bambini con le buone abitudini e i buoni stili di vita e di consumo;
    2. Perché contribuisce a formare l’uomo o la donna che saranno da grandi
    3. Perché il futuro del pianeta è nelle nostre, ma soprattutto nelle loro mani!

    Cosa vuol dire crescere bambini consapevoli e rispettosi dell’ambiente?

    Crescere bambini consapevoli e rispettosi dell’ambiente è fondamentale per preservare il futuro del nostro Pianeta. Ma diventare più consapevoli o rispettare l’ambiente non sono abilità che si imparano meccanicamente.

    Ecosaggezza

    Lo sviluppo di una sensibilità ecologica nasce da un’altra parte: dall’immersione nella natura, dalla conoscenza e dalla connessione con l’ambiente naturale. Amando la natura e sentendosene parte, sarà più facile preservarla e compiere azioni che la tutelino. Solo grazie ad un’ecosaggezza (così la definisce Rosa Tiziano Bruno nel suo saggio “Educare al pensiero ecologico“) è possibile prendersi cura del Pianeta.

    C’è una casa editrice che ha fatto propria questa missione, ispirando i bambini a fare la differenza e a prendersi cura della Terra e degli altri, Avventura dopo Avventura. E’ il club dei Cerca-cose!

    Club dei Cerca-cose: avventure per posta

    Il Club dei Cerca-cose: giochi per bambini sulla natura per un mondo più sostenibile

    Il Club dei Cerca-cose è una casa editrice specializzata in giochi per bambini sulla natura con la missione di ispirare le bambine e i bambini a fare la differenza, prendendosi cura della Terra e degli altri, Avventura dopo Avventura. Il progetto è nato da un’idea di Anna Delle Noci, Roberta Cagnetta e Alessandra Macchitella.

    Foto tratta dal sito de Il Club dei Cerca-cose

    Il Club dei Cerca-cose si ispira all’Agenda 2030 dell’ONU che aiuta le bambine e i bambini a sviluppare pensiero critico, consapevolezza e competenze chiave per il loro futuro. L’Agenda individua 17 obiettivi di sviluppo sostenibile per migliorare entro il 2030 la vita del pianeta e dei suoi abitanti.

    Chi sono i Cerca-cose?

    Foto dal sito de Il Club dei Cerca-cose

    I Cerca-cose siete voi, siamo tutti noi! Un Cerca-cose è chiunque decida di prendersi cura dell’ambiente e che abbia voglia di svolgere la missione! Nessun cerca-cose è troppo piccolo per fare la differenza!

    Avventure per posta: come si gioca?

    Sul sito web www.ilclubdeicercacose.com potete acquistare le Avventure (singolarmente o in pacchetto). Dopo pochi giorni, arriverà per posta una bella busta di carta con il kit completo per realizzare le missioni, composto da: il giornale dei Cerca-cose, il taccuino e la busta delle missioni, la mappa con gli adesivi, il distintivo termoadesivo e…un oggetto misterioso.

    Le missioni si possono compiere da soli, ma per alcuni passaggi l’aiuto di un adulto può essere necessario!

    Foto tratta dal sito de Il Club dei Cerca-cose
    Le missioni disponibili ad oggi sono 3:

    Avventura n. 1 Salviamo gli alberi: per scoprire perché gli alberi sono fondamentali per salvaguardare la biodiversità, che cosa è l’attivismo ambientale e la storia della donna-farfalla che ha vissuto su una sequoia. Per imparare come sono fatti gli alberi, come riconoscerli dalle foglie, a costruire una casetta per gli uccelli, e altro ancora!

    Avventura n.2 Alla ricerca dei fiori perduti: per scoprire perché i fiori selvatici sono fondamentali per salvaguardare la biodiversità, che cosa sono i community garden e da chi sono stati creati. Per imparare a prendersi cura di un’aiuola, a dare un nome alle piante, a far ritornare le farfalle e le api nelle città, e altro ancora!

    Avventura n.3: Nuova vita all’orto: per scoprire come fare un orto dagli scarti, che cosa sono le banche di semi e la storia della scienziata che lotta per salvare i semi. Per imparare passo passo la cura e la preparazione di un orto, che sia quella di un giardino o di un vaso sul balcone, a riconoscere gli alimenti equo-solidali, a costruire rifugi per gli insetti giardinieri, e altro ancora!

    Il Club dei Cerca-cose: un progetto eco-friendly

    • ecologico: stampa su carta certificata riciclata con inchiostro ecologico, non contiene oggetti o involucri di plastica usa e getta;
    • inclusivo: per bambine e bambini senza stereotipi. Non c’è il kit rosa per bambine e celeste per bambini;
    • made in Puglia: ideazione, progettazione e stampa in Puglia;
    • durevole: una volta completate, le Avventure daranno vita all’archivio segreto dei Cerca-cose.

  • I libri fotografici per bambini sono una proposta di lettura di qualità che può essere fatta ai bambini sin dai primi anni di vita. Un libro o catalogo fotografico per l’infanzia, è un libro composto da fotografie o immagini estremamente realistiche, che ritraggono oggetti quotidiani, come animali, mezzi di trasporto, cibo, indumenti, giocattoli, elementi naturali legati al mondo del bambino.

    E’ stato studiato come l’osservazione di immagini reali aiuti i bambini a sviluppare un pensiero simbolico.

    Il catalogo fotografico per bambini è un libro che invita lo sguardo, stimola il dialogo e l’ampliare delle conoscenze. Un supporto per meravigliarsi e mappare il proprio mondo.

    Leggi anche: Libri fotografici per bambini: dall’osservazione allo sviluppo del linguaggio

    Ecco una selezione dei migliori libri fotografici per bambini

    Due piccoli orsi di Ylla

    Due piccoli orsi, edito da Orecchio Acerbo,raccoglie una serie di scatti in bianco e nero realizzata negli anni Cinquanta dall’avventurosa fotografa Ylla (1911-1955), attenta osservatrice del mondo animale nella sua alterità. Dalle fotografie nasce una storia di crescita e scoperta, dove i piccoli orsi si confrontano con le regole e sperimentano l’avventura, la separazione dalla madre, l’incontro con altre creature.

    Il mio asinello Benjamin e io di Hans Limmer e Lennart Osbeck

    Il mio asinello Benjamin e io di Hans Limmer e Lennart Osbeck (Terre di Mezzo, 2022) è un libro fotografico con immagini tenere e commoventi, che raccontano una storia vera, quella di Susi, il suo papà e un asinello smarrito. Benjamin – così viene chiamato l’asinello, diventa il compagno di giochi preferito: la bimba se ne prende cura in ogni momento, fanno il bagno, corrono, giocano, esplorano.

    La storia di un’amicizia tra cuccioli che, anche grazie a questo legame speciale, crescono, con tutto ciò che questo significa: andare verso spazi nuovi, separarsi, ritrovare – insieme – la strada di casa. In dialogo con il paesaggio fuori e le emozioni dentro.

    Quattro passi di Chiara Carminati e Massimiliano Tappari

    Quattro passi di Chiara Carminati e Massimiliano Tappari (Lapis, 2022) è un viaggio lento attraverso luoghi vicini e abituali, ma non per questo privi di fascino, soprattutto agli occhi dei bambini piccoli, così attenti ai dettagli che noi adulti diamo per scontati: lampioni, alberi, insegne… Ed è proprio grazie al ritmo rilassato della passeggiata che gli occhi riescono a notare somiglianze e differenze tra gli elementi del paesaggio urbano. Stimolati a osservare con sguardo curioso, i bambini scoprono che ogni cosa del mondo non è mai solo se stessa, ma ne richiama un’altra.

    Let’s find Momo! e Let’s find Momo outdoors! di Andrew Knapp

    Let’s find Momo! e Let’s find Momo outdoors! di Andrew Knapp sono tra i libri fotografici per bambini più belli che si possano trovare. Due libri che si basano sul meccanismo del cerca-trova: Momo e Boo si nascondono ovunque! In giardino, in cucina, nella libreria…riesci a trovarli?

    La fourmi et le paresseux. Histoires de la forêt lointaine di Ianna Andréadis

    Il titolo tradotto di questo libro fotografico ricco di vita è: La formica e il bradipo: storie della foresta lontana. Lontano da qui, la foresta tropicale del Costa Rica brulica di vita: alza la testa, solleva lo sguardo! Potrai vedere un bradipo appeso a un albero, un tucano dal becco multicolore, un quetzal color smeraldo, un’iguana, ma anche radici, liane, insetti..un mondo intero da scoprire!

    Leggi anche: Come si legge un libro fotografico?

    Veau, vache, cochon…di Nicolette Humbert

    Veau, vache, cochon (Vitello, mucca, maiale) dell’autrice francese Nicolette Humbert, è un libro fotografico senza parole sugli animali della fattoria. Su ogni facciata, una foto ad alta risoluzione di mucche, cavalli, maiali, capre, con dettagli e prospettive interessanti, che rendono questo libro unico e originale.

    Il cestino delle stagioni di Chiara Arienti e Andrea Nastasi

    I cestini delle stagioni di Chiara Armenti e Andrea Nastasi è una recente pubblicazione della casa editrice Il Castoro. Un cestino per ogni stagione, per ripercorrere le esperienze vissute tutto l’anno e acquisire le prime parole legate alle stagioni, alla natura, al tempo. Le fotografie, accattivanti e realistiche, suscitano curiosità e fanno venire voglia di riprodurre il cestino a casa!

    Les animaux de la ferme di François Delebecque

    Les animaux de la ferme (Gli animali della fattoria) di François Delebecque: un libro fotografico di grande formato e divertente da leggere insieme o da soli. Dotato di alette da sollevare, immagini ad alto contrasto (con le sagome nere degli animali sullo sfondo bianco) e fotografie degli animali nel loro ambiente naturale. Uno dei libri più belli sulla fattoria!

    Zack le maniaque di Odile Bailloeul

    Benvenuti nel mondo in miniatura e antropormofo dei topolini di Odile Bailloeul con Zack le maniaque! Un mondo di fantasia realizzato in tessuto, ambientato in contesti reali e fotografato da Claire Curt. Lui è Zack, un topolino che non ama sporcarsi o bagnarsi sotto la pioggia. Non sopporta le cose fuori posto e i cappelli che gli danno fastidio, ma quando la mamma fa la torta di cioccolato…beh tutto cambia!

    Automne, Printemps di Marc Pouyet

    Automne e Printemps o Autunno e Primavera: due albi cartonati fotografici che sono una celebrazione della natura nelle diverse stagioni. Entrambi, mostrano dettagli del mondo naturale (un fiore, una foglia, un sasso) legati alla stagione e presentano composizioni che invitano a scoprire forme, colori e tesori. Un imagier per i piccoli e i loro genitori.

    Giallo, rosso, blu di Tana Hoban

    Giallo, Rosso, Blu di Tana Hoban (il titolo originale è Red, Blue, Yellow shoe) uscito nell’edizione italiana nel 2021 per i tipi di Camelozampa. Un libro fotografico in cui vengono rappresentati oggetti, elementi naturali, e animali vicini al vissuto del bambino, attraverso fotografie nitide che creano una sensazione quasi di tipo tattile che stimola il bambino a toccare ed esplorare l’albo.

    Leggi anche: Tana Hoban e la fotografia nei libri per bambini

    Ciccì Coccò di Enzo Arnone e Bruno Munari

    Cicci Cocco copertina Munari Arnone per Corraini
    Cicci Coccò (Corraini)

    Ciccì Coccò è un bellissimo albo fotografico in bianco e nero realizzato dalla coppia Enzo Arnone-Bruno Munari e pubblicato da Corraini. Uno sguardo veritiero e spontaneo sull’infanzia, una celebrazione del quotidiano in una raccolta di fotografia scattate alla fine degli anni Settanta, che ritraggono bambini in momenti di gioco e scoperta.

    Gioco il mondo di Elisa Mazzoli e Tatiana Gambetta

    Gioco il mondo di Elisa Mazzoli, con le foto di Tatiana Gambetta, è una pubblicazione che con spontaneità e leggerezza mostra momenti di quotidianità e di gioco, là dove il quotidiano è anche il punto di partenza per la scoperta del mondo. Un breve testo accompagna le foto, rendendo la lettura piacevole, insieme o da soli!

    Se ancora non l’hai fatto, scarica la bibliografia dedicata ai libri fotografici!

  • I libri fotografici per bambini hanno iniziato ad entrare nel mercato editoriale italiano da pochi anni. Il loro ingresso è stato sicuramente facilitato dal lavoro della Bologna Children’s Book Fair, che ha aperto le porte al libro fotografico nel mercato italiano.

    Già molto popolari in Francia e nei paesi nord-europei, i libri fotografici destinati alla prima infanzia, hanno acquisito crescente popolarità per via dell’idea che “l’esposizione di bambini e bambine alle fotografie sia relazionata allo sviluppo cognitivo, affettivo, linguistico, con un ruolo determinante nello sviluppo dell’empatia“, come scrive Francesca Romana Grasso nel suo saggio “Primi libri per leggere il mondo. Pedagogia e letteratura per una comunità educante” (Ed. Bibliografica, 2020).

    l libri fotografici e con immagini reali, accompagnano il bambino nello sviluppo di un pensiero simbolico, in cui l’immagine è una forma di rappresentazione mentale.

    Ma che cos’è un libro fotografico?

    Un libro o catalogo fotografico per l’infanzia, è un libro composto da fotografie o immagini estremamente realistiche, che ritraggono oggetti quotidiani, come animali, mezzi di trasporto, cibo, indumenti, giocattoli, elementi naturali legati al mondo del bambino.

    Il libro fotografico per bambini viene offerta ai bambini come strumento per mappare il mondo (non conoscerlo, per quello c’è l’esperienza diretta!) attraverso immagini reali.

    Dov’è Momo? (Topipittori, 2021)

    Molto spesso nelle proposte di lettura destinate ai piccolissimi, le immagini sono falsate rispetto al loro aspetto reale e alterate da colori che non descrivono le qualità originali dell’oggetto, rendendo il riconoscimento da parte dei bambini difficile o scollegato dalla realtà.

    Come orientarsi allora nel mondo dei libri fotografici per bambini?

    Clicca qui per scaricare la bibliografia dedicata ai libri fotografici

    Libri fotografici e l’educazione dello sguardo

    I cataloghi fotografici sono libri che invitano lo sguardo a posarsi sulle immagini, chiamando in campo tutte le conoscenze del mondo che ha il bambino. In questo senso, la lettura è capacità visuale e figurativa, non solo competenza alfabetica.

    E’ in questo, che sta il piacere che i bambini traggono dalle immagini: a loro piace riconoscere ciò che conoscono; per loro è un piccolo trionfo personale
    (Mary Steichen Calderone)

    La scoperta di un elemento del quotidiano all’interno di un libro genera stupore e curiosità nel bambino. Le immagini realistiche all’interno di un libro fotografico, stimolano lo sguardo alla ricerca di dettagli, similitudini, oggetti nuovi e conosciuti nel mondo reale. Come nel libro “Des gouts et des couleurs. Histoires de fruits et des légumes” di Ianna Andréadis dove le fotografie realistiche di frutta e verdura sul banco del mercato, attirano lo sguardo e permettono di creare nessi e collegamenti con l’esperienza diretta del bambino.

    Des gouts et des couleurs. Histoire de fruits et de légumes (Ianna Andréadis, Les Grande Personnes, 2021)

    Come si legge un libro fotografico?

    Un libro fotografico si presenta generalmente come un libro senza parole, o con pochissimo testo. L’assenza di parole è spesso un aspetto che mette in difficoltà i genitori, perchè richiede la mediazione della storia da parte dell’adulto. Ma non lasciatevi spaventare!

    Il miglior modo di leggere un libro fotografico è quello di iniziare a parlare insieme di quello che si sta osservando, facendo attenzione ai dettagli, nominando gli oggetti familiari, scoprendo parole nuove, e facendo riferimento alla propria esperienza quotidiana.

    Dov’è Momo? (Topipittori, 2021)

    Prendete ad esempio l’illustrazione qui sopra di Dov’è Momo? albo cartonato di successo arrivato in Italia con Topipittori nel 2021. Il fotografo Andrew Knapp nei suoi libri (da non perdere anche Let’s find Momo outdoors – edizione disponibile solo in lingua inglese ma che trovate qui) racconta le avventure di Momo, affettuoso border collie, compagno di giochi e di vita del fotografo.

    Un libro che invita i bambini e gli adulti ad osservare e a non dare per scontato l’atto del vedere. La pagina di sinistra mostra tre oggetti più Momo, invitando il lettore a trovarli nella pagina di destra. Immaginando di proporlo ad un bambino di due o tre anni, Dov’è Momo? offre innumerevoli modalità di lettura: si può fare a gara a chi trova prima gli oggetti nell’ambiente, si possono nominare le cose che si vedono, perdersi tra i dettagli che si conoscono, ampliare il vocabolario (in una o più lingue!) e dare l’opportunità ai bambini di fare domande. Un libro che permette la lettura autonoma da parte e allena lo sguardo.

    In qualsiasi maniera venga letto, il libro fotografico offre una grande opportunità di dialogo tra adulti e bambini.

    A che età si può proporre un libro fotografico?

    I libri fotografici sono proposte estremamente versatili che possono essere offerte ai bambini a partire dai pochi mesi di vita. Intorno ai 15 mesi, il bambino è capace di riconoscere una sedia disegnata e mostrare quella reale presente nella stanza. Allo stesso modo davanti alla foto di un ciuccio, può scegliere di pronunciare la parola, oppure andare alla ricerca del suo ciuccio. Questi passaggi, segnano l’inizio della presa di coscienza tra il mondo rappresentato e quello reale, quello che Jean Piaget chiamava “costruzione del reale“.

    Libri fotografici: sviluppo del linguaggio e bilinguismo

    Da uno a tre anni, il vocabolario dei bambini passa da 10 a 300 parole circa. I cataloghi fotografici svolgono un ottimo lavoro di rinforzo linguistico e apprendimento di nuove parole. Le fotografie sostengono lo sviluppo linguistico, perchè contengono immagini reali con oggetti ed elementi calati in contesti precisi, creando occasioni uniche per nominare, ripetere e fare collegamenti.

    Que s’est-il passé? (Nicolette Humbert, La Joie de Lire, 2014)

    I libri fotografici sono inoltre un supporto davvero valido per famiglie bilingue o plurilingue: l’assenza (quasi sempre) di testo offre l’opportunità di leggere in qualsiasi lingua, permettendo di utilizzare questi libri come incredibile strumento di scoperta e consolidamento di una seconda o terza lingua.

    Se non hai ancora scaricato la bibliografia dedicata ai libri fotografici, puoi farlo cliccando QUI.

    Fammi sapere cosa ne pensi, o se hai altri titoli da aggiungere. Puoi farlo lasciando un commento qui sotto!

  • E’ uscito a gennaio in libreria un libro finora inedito in Italia: si tratta di Ellen e il leone (Ellen’s lion è il titolo nell’edizione originale) di Crockett Johnson, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1959, e ora tradotto da Sara Saorin e pubblicato da Camelozampa (2022) per la collana I Peli di Gatto.

    Vi ricordate di Harold e la matita viola? Ecco, Ellen e il leone è un libro scritto dallo stesso autore e in effetti la somiglianza tra Harold e Ellen è piuttosto evidente, così come lo sono i colori utilizzati: qui non c’è il viola, ma ricorrente e tratto distintivo dell’autore, è l’uso di una palette di pochi colori (il nero, il giallo-arancio e il grigio), con le figure contornate dalla famosa linea nera.

    Ellen e il leone è un libro a capitoli dedicato a tutti i lettori che hanno amato Harold e ora cercano storie più articolate, come lettura ad alta voce o prima lettura autonoma, grazie al carattere ad alta leggibilità (che contraddistingue tutta la collana) e i capitoli brevi.

    Ellen e il leone, Camelozampa (2022)

    Ellen e il leone è una raccolta di 12 racconti brevi, che vedono come protagonisti una bambina piena di immaginazione e il suo animale di pezza. Ellen e il suo leone ci accolgono nei loro momenti di gioco e dialogo e nelle loro avventure immaginarie all’interno della cameretta della bambina.

    Come quando fanno un viaggio in treno in Arabia passando per la Groenlandia, o quando Ellen gioca alla dottoressa e intima al suo caro animale di pezza, che è giunto il momento di smettere di fumare! O come quando Ellen chiede al leone se ha già pensato a cosa farà da grande, o quando lo porta a scalare una montagna altissima, la cui vetta corrisponde alla testiera della poltrona del salotto.

    Ellen si sedette sul poggiapiedi e osservò pensierosa il leone, steso a terra a pancia in giù.
    «Ogni volta che noi due facciamo conversazione, parlo sempre io, vero?» gli disse.
    Il leone rimase in silenzio.
    «Non ti lascio mai dire una parola» disse Ellen.
    Il leone non disse una parola.
    «Il mio problema è che parlo troppo» continuò Ellen. «Immagino di non essere stata molto educata. Ti chiedo scusa».
    «Oh, non ti preoccupare, Ellen» disse il leone.
    Ellen balzò in piedi e cominciò a fare i salti di gioia. «Hai parlato!» esclamò. «Hai detto qualcosa!»

    Ellen e il leone: tra immaginazione e realtà

    In Ellen e il leone, i dialoghi sono scanditi dalla fervida immaginazione di Ellen e dalla lucida razionalità del suo amico di pezza. Le conversazioni sono leggere ma profonde, giocose ma al tempo stesso serissime.

    Una raccolta di racconti dal sapore passato e a tratti nostalgico, in cui siamo testimoni di come il gioco e l’immaginazione siano senza tempo, così come il tono umoristico di Crockett Johnson, che a distanza di oltre sessant’anni appare più attuale che mai.

    Ellen e il leone ricorderà, ai bambini più grandi e agli adulti, i giochi dell’infanzia, quando si giocava a far finta che, pretendendo che un qualcosa (un oggetto, un peluche, un divano…) fosse in realtà qualcos’altro (una spada, un dottore, una montagna da attraversare).

    Un gioco simbolico, come quello di Ellen e il suo leone di pezza, in cui l’animale senza vita, si anima, grazie alla fantasia della bambina, che lo fa parlare, camminare, ragionare, scalare montagne e far deragliare i vagoni di un treno.

    Se ti è piaciuto, lo puoi trovare qui.

  • Jan Ormerod, è stata un’autrice e illustratrice australiana (1946-2013) che nei suoi libri ha saputo rappresentare l’infanzia, la quotidianità e le relazioni familiari con uno sguardo fresco e ricco di semplicità. Ispirata dall’osservazione dei suoi figli, la Ormerod, dopo aver vinto nel 1982 il prestigioso premio inglese Mother Goose Award con il suo albo di debutto Sunshine, ha continuato a scrivere per bambini, arrivando a pubblicare più di 50 titoli nel corso della sua carriera.

    Raccontare la quotidianità nei libri per bambini

    In Messy Baby (1985), Sleeping (1985) e Mum’s home (1987) la sua capacità di rappresentare il mondo bambino con essenzialità e verità, utilizzando linee pulite e colori chiari, l’ha resa osservatrice d’onore ed interprete di tutti quei momenti quotidiani che si vivono quando arriva un bambino nella vita di una mamma e di un papà: il disordine, la stanchezza, i giochi, la merenda, le prime scoperte, lo stare insieme.

    Con illustrazioni su fondo bianco e giusto un accenno di testo, sono libri ben realizzati che mostrano routine genuine e familiari, momenti che qualsiasi mamma o papà ha conosciuto. Un ottimo punto di partenza anche per nominare oggetti, azioni, e parlare di cosa si fa insieme, in qualsiasi lingua.

    La quotidianità nei libri per bambini: Mum’s home

    In Mum’s home si diventa spettatori di uno spaccato di quotidianità e vita reale: una mamma incinta è stesa sul pavimento, le mani sul pancione e gli occhi chiusi ci suggeriscono che vorrebbe riposare, o almeno chiudere gli occhi per un po’. Accanto a lei, un gatto nero e il suo bambino curiosano in un cestino di vimini. L’idillio dura poco e la mamma sempre dalla sua posizione supina intrattiene il suo bambino chiedendogli cosa ha trovato nel cestino. I vestiti, dei fazzoletti e qualche mandarino rotolano fuori dalla cesta, sotto lo sguardo bonario della mamma.

    Illustrazione tratta da Mum’s Home di Jan Ormerod

    La quotidianità nei libri per bambini: Sleeping

    Sleeping è una narrazione per immagini calda e accogliente che mostra con spontaneità un momento di relazione tra un papà e il suo bambino. Quasi un libro senza parole: il testo si limita ai verbi che descrivono le azioni che compie il bambino protagonista, intento a svegliare il suo papà.

    Peeping – Climbing up – Pulling his nose – Cuddling

    Cosa ne dite? Secondo voi è riuscito a svegliarlo?

    Illustrazione tratta da Sleeping di Jan Ormerod

    La quotidianità nei libri per bambini: Messy baby

    Messy baby racconta attraverso immagini realistiche, la routine di un papà e del suo bambino intenti a riordinare. Ma come tutti coloro che hanno avuto a che fare con bambini piccoli ben sanno, se c’è qualcuno che mette a posto, c’è qualcun’altro che mette in disordine…

    Dad says ‘Soft toys in the box’

    He says ‘Books on the shelf’

    Illustrazione tratta da Messy baby di Jan Ormerod

    E solo nell’ultima pagina che il papà si accorge che nel frattempo tutto è di nuovo in disordine. “Never mind, let’s start again” dice il papà.

    La quotidianità secondo Jan Ormerod

    I libri della Ormerod, pubblicati in edizione flessibile da Walker Books nella seconda metà degli anni ‘80 (e pubblicati nel 1985 in Italia da Lito Roberto Terrazzi, Firenze) sono ormai sono introvabili, se non in biblioteca o in qualche mercatino dell’usato.

    Vi lascio con una curiosità: nei libri di Jan Ormerod, c’è spesso un gatto che partecipa alla scena o che se ne sta sullo sfondo, un omaggio dell’autrice al suo amore per i gatti!

  • In questi giorni è uscito in libreria Spettacolo a sorpresa, il nuovo albo illustrato di Attilio Cassinelli, in arte Attilio, pubblicato da Lapis (2022).

    Un autore, Attilio, che attraverso le generazioni ha disegnato e raccontato storie, e che negli ultimi anni, grazie anche al ruolo della figlia Alessandra e di editori come Lapis, ha visto un rilancio artistico di grande successo, che ha portato a riconoscimenti importanti come l’assegnazione del Premio Nati per Leggere 2020 per la sezione 6-18 mesi con l’albo cartonato “Primo” e numerose pubblicazioni all’interno delle collane “le minifiabe” e “le ministorie” di Attilio sempre per Lapis.

    Illustratore, poeta, narratore per immagini, oggi Attilio ha quasi 99 anni e nella sua vita ha creato tantissimo e ancora continua a farlo: grafiche, disegni, racconti, collane, album, giochi in scatola. 

    Attilio ha il grande merito di aver valorizzato la comunicazione visiva rivolta ai bambini più piccoli grazie alla sua singolare capacità di sintesi. E in effetti i personaggi di Attilio sono facilmente riconoscibili: il suo stile geometrico ed essenziale, unito ad un tratto nero spesso e un uso di tinte piatte, raccontano i suoi personaggi con caratteri espressivi e ben definiti.

    Qui il link all’intervista insieme alla figlia Alessandra, realizzata da Marcella Cossu in occasione della Mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea sulla vita e le opere di Attilio, tenutasi nel 2020. Questo invece il catalogo della mostra.

    Spettacolo a sorpresa, Attilio (Lapis, 2022)

    Attilio è sempre stato sensibile alle tematiche ambientali, e il suo impegno è passato anche attraverso le pagine dei suoi libri destinati ai più piccoli.

    Spettacolo a sorpresa è una lettura in rima destinata a bambini di qualsiasi età, che fa riflettere sulla realtà degli animali selvatici cresciuti in cattività e impiegati negli spettacoli del circo. Una riflessione che arriva alla fine della storia, e che è in grado di far sorgere domande spontanee nei bambini e momenti di confronto e dialogo.

    Spettacolo a sorpresa: la trama

    “E’ arrivato il circo Banti
    con leoni ed elefanti
    con pagliacci e trapezisti
    e moltissimi altri artisti”

    Si apre così Spettacolo a sorpresa: qui Attilio come se fosse un direttore di circo ci presenta uno dopo l’altro gli artisti, che sembrano entrare in scena ed esibirsi dopo un roboante rullo di tamburi e un giro di applausi da parte del pubblico.

    Facciamo la conoscenza della bella Alice la famosa domatrice, ci sono poi Bobi e Rolando, l’equilibrista Maria Teresa, Mustafà il gran giocoliere, il trapezista impavido…

    …Ma ecco che in scena entrano anche un cavallo, un leone, una giraffa e un elefante. Ma come? Cosa ci fanno questi animali sotto il tendone di un circo?

    Le cose, impariamo presto, non sono quelle che sembrano, e l’autore ci offre un punto di vista nuovo sulla realtà del circo: come un abile burattinaio, Attilio, ci svela che in realtà gli animali non sono veritieri, ma costumi indossati dagli artisti del circo.

    “Ma c’è il trucco in tutto questo
    e a svelarlo si fa presto
    nel leone guarda qua:
    c’era il nostro Mustafà”

    La storia si chiude con un monito serissimo: gli animali devono stare nel cielo, in terra o nel mare, non nel circo certamente per far ridere la gente!

    Spettacolo a sorpresa: lo stile inconfondibile di Attilio

    Spettacolo a sorpresa è un libro suggerito dall’editore per una lettura dai 3 anni in su.

    E’ un libro che indubbiamente abbraccia fasce d’età diverse, ma che trovo adatto anche prima dei tre anni: le illustrazioni facilmente riconoscibili (la palla, il tamburo, gli animali…) e il testo in rima, lo rendono una bella lettura anche per bambini di due anni particolarmente abituati a leggere e ad ascoltare storie. (Testato su mia figlia duenne che l’ha apprezzato parecchio per la presenza di animali ed elementi a lei familiari).

    Il libro si apre con risguardi rosso vivo, come a ricordare il tendone di un sipario. Sulla doppia pagina che apre e chiude la storia, troviamo il palcoscenico stilizzato di un circo, con bandierine colorate, palle e tamburi. Il direttore del circo ci dà il suo benvenuto e ci invita a metterci comodi, così come Attilio prepara i suoi lettori alla storia.

    Lo sfondo è sempre bianco, confermando lo stile inconfondibile di Attilio, in uno scenario su cui si stagliano illustrazioni geometriche e figure stilizzate, aspetto che lo rendono un libro adatto anche per i bambini più piccoli.

    Sulla facciata di sinistra troviamo sempre un testo in rima che introduce il personaggio in scena in quel momento, mentre su quella di destra, un’illustrazione a tutta pagina, in cui l’artista del circo pare quasi essere illuminato da un fascio di luce, aspetto che ci viene suggerito per la sua forma tonda che pone in evidenza il soggetto, mettendo in ombra tutto il resto.

    Il testo, scritto in stampato maiuscolo, è composto da quartine a rime baciata, ricche di musicalità e facilmente orecchiabili, che donano un ritmo incalzante alla storia e mantengono il lettore attento pagina dopo pagina.

    Una scelta vincente quella della rima: sul potere della rima nella prima infanzia sono stati condotti diversi studi, tutti concordi nell’affermare che la rima favorisce lo sviluppo di competenze fonetiche e predispone ad una maggiore facilità nella lettura quando si inizia la scuola. (Se volete approfondire vi rimando al libro di Mem Fox “Reading Magic”, che trovate qui.

    Un libro che consiglio per:

    1. Bambini prima dei tre anni: nonostante non siano ancora in grado di comprendere a livello cognitivo la storia, si abituano al suono della lingua e alla sua musicalità, acquisendo nuovo lessico;
    2. Esercitarsi a nominare gli oggetti che si conoscono e come occasione di dialogo in famiglia;
    3. Riflettere insieme ai bambini più grandi, a scuola o in famiglia, sulla realtà del circo e degli animali tenuti in cattività;
    4. Bambini più grandi, di 5 o 6 anni: per il piacere di una prima lettura autonoma (grazie al carattere stampato maiuscolo del testo)

  • Come parlare ai bambini di rispetto dell’ambiente? Ecco una serie di libri ecologisti per mostrare ai bambini come la differenza può essere fatta ogni giorno, e che le scelte di tutti, anche dei piccoli, hanno un impatto enorme sulla salute del Pianeta.

    Libri ecologisti: tre proposte di lettura per bambini per riflettere su temi come il riciclo, la plastica e l’impatto dell’uomo sul Pianeta

    Libri ecologisti per i più piccoli: Il Riciclo, Lorna Freytag (Lapis, 2021)

    Il riciclo di Lorna Freytag, pubblicato da Lapis (2021) è un’ottima lettura ecologista per iniziare a parlare ai più piccoli di consumo consapevole e impatto ambientale.

    Pensato per bambini dai due anni in poi, è un libro cartonato di piccole dimensioni, che accosta illustrazioni giocose e colorate al testo breve e conciso, perfetto per i più piccoli. Un libro ecologista per cominciare a parlare dell’importanza del riciclo e ai diversi modi di riutilizzare e riciclare gli oggetti.

    Il riciclo Lapis Edizioni
    Il riciclo di Lorna Freytag, Lapis (2021)

    Cosa accade quando gettiamo un rifiuto nella spazzatura? Lo sapevi che al posto di buttare un oggetto lo possiamo aggiustare oppure regalare a chi ne ha bisogno?

    Un libro che fa nascere tante domande e curiosità, perchè non è mai troppo presto per iniziare a prendersi cura del pianeta.

    Della stessa autrice, oltre a Il Riciclo potete trovare in libreria anche Gli Oceani (2021) e Rainforest (disponibile al link in lingua originale, non ancora tradotto in Italia).

    Libri ecologisti sull’impatto della plastica: La protesta, Eduarda Lima (Franco Cosimo Panini, 2020)

    La protesta, albo di debutto dell’illustratrice portoghese Eduarda Lima, pubblicato da Franco Cosimo Panini (2020) è un libro sull’impatto distruttivo della plastica sulla Terra.

    Lo scenario che si apre è drammatico. Gli uccelli non cantano più, le galline non fanno più le uova, le mucche hanno smesso di fare il latte. Anche i lupi non ululano più, e i bambini per protesta hanno smesso di giocare. Una protesta silenziosa avvolge la Terra.

    La protesta di Eduarda Lima, Franco Cosimo Panini (2020)

    Il motivo? L’invasione della plastica che inquina e uccide la vita. Tutti gli animali gridano silenziosamente per chiedere un mondo di vita e biodiversità.

    Quale futuro per tutti gli esseri viventi?

    Un albo di grande impatto visivo, in cui le illustrazioni predominano rispetto al testo. Un libro pensato per bambini dai quattro o cinque anni in su, che fa riflettere sulle azioni quotidiane di ognuno di noi e sull’impatto che queste hanno sull’ambiente.

    La protesta è un albo illustrato perfetto per riflettere sui temi del riciclo, plastica, consumo consapevole e rispetto dell’ambiente. Consigliato!

    Libri ecologisti sul rispetto degli animali: La libertà del polpo, Maile Meloy e Felicita Sala (Terre di Mezzo, 2021)

    La libertà del polpo, scritto da Maile Meloy e illustrato da Felicita Sala (Premio Andersen 2020 come Miglior Illustratrice) è una recente pubblicazione di Terre di Mezzo, casa editrice che si distingue per la grande qualità delle sue proposte.

    Un libro che fa riflettere e sensibilizza grandi e bambini sull’impatto che le nostre scelte hanno sul Pianeta.

    E’ la storia di un polpo che vive felice nella sua grotta sottomarina. Un giorno viene catturato e portato in cattività, in un grande acquario cittadino, insieme a tristi squali grigi e a stelle marine intontite.

    La libertà del Polpo di M. Meloy, F. Sala, Terre di Mezzo (2021)

    Tutto scorre monotono, nella vasca non ci sono onde come nell’Oceano…ma Polpo con l’ingegno (i polpi sono dotati di grande intelligenza, avete visto su Netflix il documentario premio Oscar “Il mio amico in fondo al mare”?) riesce a fuggire e a tornare nel suo habitat naturale, ritrovando la strada di casa.

    Una favola ecologista a lieto fine in grado di sensibilizzare grandi e bambini sul tema degli animali cresciuti in cattività, e su quanto le azioni dell’essere umano possano essere dannose per il mondo animale.

    La libertà del polpo è una lettura che consiglio per tutte le età, ma che trovo particolarmente indicata dai tre o quattro anni in su.

    Se ti sono piaciuti questi libri, che ne dici di andare a sfogliarli nella tua libreria vicino a casa? Ad ogni modo, se vuoi sostenere il mio lavoro sul blog, puoi anche acquistarli cliccando sui link affiliati.

    Il riciclo, Lorna Freytag (Lapis, 2021)

    La protesta, Eduarda Lima (Franco Cosimo Panini, 2020)

    La libertà del Polpo, M. Meloy, F. Sala (Terre di Mezzo, 2021)