Un libro o catalogo fotografico per l’infanzia, è un libro composto da fotografie o immagini estremamente realistiche, che ritraggono oggetti quotidiani, come animali, mezzi di trasporto, cibo, indumenti, giocattoli, elementi naturali legati al mondo del bambino. Sull’importanza del libro fotografico nello sviluppo del linguaggio e nell’educazione allo sguardo ne avevo già parlato qui.
Il catalogo fotografico per bambini è un libro che invita lo sguardo, stimola il dialogo e l’ampliare delle conoscenze. Un supporto per meravigliarsi e mappare il proprio mondo.
Il primo libro fotografico per bambini nasce negli anni ’30
Il libro fotografico per bambini ha origine negli anni ’30 negli Stati Uniti. Mary Steichen Calderone pubblicò a New York “The first Picture book. Everyday things for babies“, un libro contenente immagini reali da proporre ai bambini dall’anno e mezzo in poi. Un progetto fotografico nato dall’esigenza di proporre una versione realistica degli oggetti, per consentire ai bambini di mappare il mondo nei primi anni di vita. Qui, il bambino riconosce l’oggetto di uso quotidiano e con l’aiuto di un adulto lo nomina, facendolo esistere.
“È in questo” aggiungeva Mary Steichen, “che sta il piacere che i bambini traggono dalle immagini: a loro piace riconoscere ciò che conoscono; per loro è un piccolo trionfo personale. Ed è anche un conforto e un godimento.” (Se ti interessa, puoi leggere qui l’approfondimento sul blog di Topipittori.)



C’è poi la fotografa Tana Hoban che dagli anni Ottanta, ha pubblicato per i piccolissimi libri in bianco e nero ottenuti con la tecnica della rayografia, divenuti famosissimi e recentemente arrivati in Italia con i titoli “Bianco e Nero” (Editoriale Scienza, 2021) e “Che cos’è?” (Camelozampa, 2021). Numerose sono le pubblicazioni di libri fotografici: Count and see, Lookbook, Is it larger, is it smaller?, Shapes shapes shapes e tanti altri, ormai reperibili solo in librerie specializzate come Spazio B**K, qui il link al loro catalogo.
Dal 23 ottobre al 22 gennaio, lo spazio Mutty a Castiglione delle Stiviere (Mantova) ha organizzato una mostra dedicata a Tana Hoban dal titolo Guardare è un gioco.

Anche in Italia negli anni Settanta e Ottanta si sono viste sperimentazioni interessanti relative al catalogo fotografico per l’infanzia: uno degli esempi è Cicci Coccò, realizzato all’inizio degli anni Ottanta dalla coppia Arnone-Munari. L’idea alla base era quella di creare un catalogo di immagini che avessero come soggetto il mondo bambino: curiosità, gioco, sguardi, concentrazione, la celebrazione del quotidiano. Pubblicato in un’edizione trilingue (italiano, inglese, francese), ricco di rime, cambi di prospettiva e fotografia in bianco e nero, Cicci Coccò è decisamente un libro dell’editore Corraini di grande impatto, da collezionare nella propria libreria domestica!

Nei primi anni 2000, una fotografa americana inizia a pubblicare cataloghi visivi cartonati: è Jill Hartley, autrice di numerosi libri destinati ai bambini. I suoi libri dai colori brillanti ed accesi, sono una celebrazione di colori, sensi e sapori e adottano prospettive tipiche del mondo bambino. Tra i suoi titoli più interessanti: Colores sabores e Red+Green (purtroppo entrambi introvabili in Italia!)
In Francia esiste una grande tradizione di libri fotografici destinati ai bambini, in cui la sperimentazione e la ricerca di punti di vista sempre nuovi, hanno permesso la pubblicazione di proposte di qualità e dal carattere innovativo.
Autori contemporanei come Claire Dé e François Delebecque hanno contribuito in maniera considerevole ai cataloghi fotografici per l’infanzia. Delebecque, famoso per i suoi imagier caratterizzati dalla duplicità nei linguaggi (presenza di immagini ad alto contrasto, fotografia e alette da sollevare), è uno degli autori più di rilievo per la proposta fresca e innovativa di libri destinati ai bambini più piccoli. Tra i titoli da tenere d’occhio Les animaux de la ferme e Imagier de la plage.

Degno di nota, anche il lavoro di Claire Dé, artista plastica e fotografa che ama sperimentare con forme, colori e materiali. Dal 2005 ad oggi ha pubblicato numerosi libri fotografici, caratterizzati da una ricerca e uno sguardo unici sul mondo dell’infanzia. Da non perdere Compte sur tes doigts, Qui suis-je? e Ouvre les yeux.

In Italia, il libro fotografico ha fatto fatica ad affermarsi e per molti anni, le uniche proposte accessibili sugli scaffali di librerie e biblioteche sono state alcune proposte promosse dall’associazione Nati per Leggere come i libri delle facce. Da menzionare e degni di approfondimento futuro, anche i libri foto-illustrati, in cui la fotografia si accosta all’illustrazione, che si sono affermati grazie ad autrici come Marianna Balducci.
Tra le proposte attuali, molto interessante il lavoro della coppia Carminati-Tappari con le pubblicazioni A fior di pelle e Ninna Nò, in cui le foto di Massimiliano Tappari, accompagnano le parole in rima della poetessa Chiara Carminati.

Se in A fior di pelle troviamo inquadrature di dettagli del corpo di un bambino, e una dolce filastrocca dedicata alle diverse parti del corpo, in Ninna Nò, gli oggetti della vita quotidiana sembrano animarsi, oggetti che il bambino già conosce, in una curiosa ricerca di volti all’interno di oggetti come zuccheriere, patate e spremiagrumi.
In ultimo, una recente uscita per Il Castoro, sono I cestini delle stagioni e I cestini dei tesori di Chiara Arcari e Andrea Nastasi (2021). In entrambe le pubblicazioni, la fotografia su fondo bianco permette al bambino dall’anno in poi di nominare e mappare il mondo, acquisendo nuovo vocabolario legato agli oggetti della casa, alle stagioni, al tempo.

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