“Non guadagnavamo niente dalla fattoria, perché il suolo nella nostra regione non è tanto adatto alla coltivazione. Così abbiamo smesso di arare i campi, di mungere al chiuso e abbiamo lasciato che le mucche, i cavalli, i maiali e i cervi, vagassero liberi sui nostri terreni. Sono accadute cose incredibili, la vita selvatica è tornata nei nostri campi.” – Isabella Tree, autrice
Quando siamo ritornati selvaggi di Isabella Tree e Allira Tee, con il titolo originale in lingua inglese When we went wild. A story about how we can bring nature back è una storia sensibile e attenta all’ambiente, che mostra quanta bellezza può arrivare se ci si lascia guidare dai ritmi della natura. Pubblicato in Italia da Slow Food Editore (2021), casa editrice dell’omonima associazione internazionale, che ha a cuore i temi della sostenibilità alimentare, biodiversità e educazione al gusto.
Quando siamo ritornati selvaggi: la trama
Nancy e Jake allevano mucche e maiali, e coltivano la terra con grossi macchinari, usando pesticidi e sostanze chimiche. Curano gli animali e il raccolto come tutti gli altri contadini, ma si rendono conto che qualcosa non va, che la loro fattoria manca di vita.
I due, arrivano a maturare la consapevolezza che qualcosa nelle loro vite deve cambiare.
Un’urgenza, quella del cambiamento, che li scuote a tal punto da fargli cambiare approccio al lavoro nei campi. Cosa succeredebbe se trasformassero la fattoria in una specie di giungla?
Ecco che la fattoria inizia a ripopolarsi di vegetazione e animali. Tornano le api, gli insetti, e la vegetazione inizia a ripopolare i campi.
Ma non tutti sono contenti di questo cambiamento: le aziende agricole vicine pensano che la vegetazione selvaggia sia fuori controllo, che il paesaggio sia rovinato, e protestano a gran voce.
Una scampata alluvione, aiuterà gli abitanti del villaggio e gli altri contadini a vedere le cose da una nuova prospettiva…
Quando siamo ritornati selvaggi: una storia autobiografica
Una storia autobiografica, che l’autrice racconta attraverso i personaggi di Nancy e Jake, e che riflette la scelta fatta insieme al marito Charles, di ritornare “selvaggi” nella loro fattoria del West Sussex, in Regno Unito.
Un albo illustrato che lancia un monito importantissimo: quello di avere maggiore cura del suolo, rispettando la natura e i suoi ritmi, ad esempio “dando ai terreni un tempo di recupero, permettendo agli insetti di impollinare le piante e lasciando che siano loro a tenere sotto controllo i parassiti”. L’insieme di queste pratiche si chiama agricoltura rigenerativa.

Un ritratto fedele di come l’agricoltura moderna e l’allevamento intensivo non sono garanzia di benessere umano e animale, e di come sia fondamentale pensare a soluzioni alternative per migliorare le condizioni del presente.
E noi cosa possiamo fare? Impegnarci per favorire la creazione di spazi naturali vicino a noi: sui pendii delle colline, nel parco cittadino, ai margini delle strade, nei giardini delle chiese e anche sui davanzali delle nostre case! Per dare vita a un mondo più selvatico e felice.
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