Girando tra gli scaffali della mia libreria di fiducia – nella sezione dedicata ai lettori più piccoli, mi sono imbattuta in alcuni albi cartonati dell’autrice e illustratrice tedesca Susanne Strasser (la stessa autrice de “La torta in cielo” e “Balena vengo anch’io!), tra cui “Chi dorme nel lettone?” uscito a settembre 2021 per Terre di Mezzo.
Ad attirare la mia attenzione il formato e la copertina, lucida e dai colori brillanti seppure dai toni freddi, in un formato cartonato rettangolare dagli angoli smussati, che mi ha subito fatto venire voglia di iniziare a leggere la storia all’interno.
Sull’importanza che riveste la copertina in un libro, ci sarebbe tanto da dire: soglia o confine, a seconda dei punti di vista, è ciò che spinge i bambini (e anche gli adulti!) a scegliere un libro, e per questo la disposizione a scaffale per copertina è sempre una buona idea, un richiamo forte, magnetico, che dice al bambino “vieni a leggermi”.
Chi dorme nel lettone?
Sei animali dormono in un grande letto matrimoniale: una volpe, un riccio, un asino, un pellicano, un coccodrillo e una foca. Ma ecco che uno ad uno iniziano a svegliarsi, come farebbe un bambino nel cuore della notte. C’è chi deve fare pipì, chi lavarsi i denti, chi ha sete e chi ha prurito alle orecchie. Ognuno trova una buona scusa per alzarsi e..saltare fuori dal letto! Uno ad uno li vediamo sparire oltre una porta aperta. Ma dove stanno andando tutti, il lettore lo scoprirà solo alla fine del libro.
Dormire come un ghiro ed essere svegli come un grillo

In questo albo, colpisce l’uso della similitudine che apre il testo (dormire come ghiri – essere svegli come un grillo), una formula su cui si regge l’intera narrazione e che viene ripresa pagina dopo pagina.
La similitudine, per definizione, è una figura retorica fondata sulla somiglianza logica o fantastica di due eventi o successioni di pensiero e che consiste nel confrontare due identità, in una delle quali si individuano proprietà somiglianti e paragonabili a quelle dell’altra, facendo uso di avverbi quali: come, simile a, sembra, assomiglia, così come (a differenza della metafora che non si serve di questi ultimi).
Trovo molto bello esporre i piccoli lettori ad un linguaggio ricco, e come in questo caso, avvicinarli alla bellezza della lingua, attraverso l’ascolto di figure retoriche capaci di stimolare la complessità del pensiero e il potere dell’immaginazione.
Oltre alla similitudine, è presente anche l’uso di suoni onomatopeici, sempre apprezzati dai bambini, e che contribuiscono a rendere la lettura musicale e giocosa.

Via via che si prosegue con la lettura, la storia diventa sempre più esagerata grazie all’uso della ripetizione: i periodi ripetuti, infatti, offrono al piccolo lettore una sensazione di sicurezza e soddisfazione nel riuscire a prevedere cosa sta per accadere.
Uno dopo l’altro tutti gli animali escono di scena, scanditi dalla frase “Porta aperta porta chiusa”, in una sorta di formula rituale, che dà ritmo e movimento al trambusto notturno della camera da letto.

Non c’è bisogno di spiegarvi dove sono andati a finire tutti gli animali.
Il finale non ve lo svelo perchè c’è l’effetto sorpresa!
Una lettura che ho apprezzato per la sua ricchezza – pur nella sua semplicità, un libro per la buonanotte da leggere insieme, prima di addormentarsi nel…lettone, oppure no.
Buona lettura!
Tre Libri Alla Volta
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