Benvenuta Giada su Tre Libri Alla Volta, grazie per aver accettato l’intervista!
Ci racconti qualcosa di te?
Sono Giada ho quasi 27 anni, e vengo da Cervia una cittadina della riviera romagnola in provincia di Ravenna, dove tutt’ora vivo. Sono cresciuta facendo torte di terra nella mia casetta di legno in giardino, mi piacciono le cose accoglienti, le piante, un buon film italiano, i gatti e ad oggi sto cercando di affermarmi nel mondo dell’illustrazione.
Quando hai deciso di dedicarti all’illustrazione? Ci parli del tuo percorso di studi?
Sin da piccola, grazie anche alle passioni dei miei genitori, adoro “fare”, dedicarmi alle cose manuali. E ho avuto la fortuna di essere sempre stata sostenuta dalle persone più care nel perseguire questa strada. Ho frequentato il Liceo Artistico di Ravenna. Dopo le superiori, mi sono iscritta a Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove ho scoperto che ciò che mi interessava approfondire, a livello artistico, era l’illustrazione. Ho poi deciso di iscrivermi all’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche), dove c’è una specialistica in illustrazione in cui insegnano grandi professionisti del settore, che sono stati per me immensa fonte di ispirazione, e grazie ai quali ho trovato conferma di voler far parte di questo mondo.
Chi sono gli autori o le correnti che più ti ispirano? Come descriveresti il tuo stile?

Difficile dirlo. Mi piacciono tantissime cose, molte delle quali sono diverse tra loro e diverse da ciò che faccio. Al giorno d’oggi possiamo avere un occhio sul mondo, per questo è facile che si creino contaminazioni. Alcuni degli illustratori che ammiro e che non possono mancare sul mio scaffale, sono Beatrice Alemagna, Valerio Vidali, Andrea Antinori, Laurent Moreau, Isabelle Arsenault, Phoebe Wahl, Richard Scarry, e tanti altri (e sicuramente molti dei miei colleghi e compagni di studi – bravissimi!). Non saprei in che modo definire il mio stile, mi sento un pò mutevole, mi piace fare più cose con più tecniche.
Mannaggia, piove! per Pulcivolanti è il tuo primo albo illustrato pubblicato nel 2020: ci racconti qualche anneddoto divertente sulla realizzazione di questo albo?

Questo albo nasce come progetto tesi, per cui lascio immaginare gli alti e bassi che stanno alla base dell’idea del libro. Più che aneddoti divertenti ci sono stati grandi pianti! Scherzi a parte, una cosa che non tutti sanno è che il gatto che ho inserito nella storia, compagno di avventure della protagonista, nascosto in quasi tutte le aperture, ha le caratteristiche di Merlino, il mio gatto. Infatti, come accade nella realtà, quando lo si scova, non apprezza molto venir disturbato. Volevo mettere un elemento a me familiare che creasse un rimando al salotto di casa e un gioco ulteriore da fare.
Nel tuo portfolio, emerge la tua partecipazione a numerosi festival e mostre: quanto è importante per un illustratore emergente farsi un “curriculum” in questo senso?

Credo che partecipare a iniziative di questo calibro sia un ottimo modo di conciliare studio, lavoro, nuovi progetti, e sopratutto l’opportunità di far crescere il portfolio e aumentare la propria visibilità. Spesso ai concorsi, seguono le mostre con le esposizioni delle opere partecipanti, e ciò permette di promuovere il proprio lavoro. Durante i miei studi all’ISIA, il fatto di partecipare a festival e concorsi dava crediti formativi, quindi sicuramente anche da un punto di vista accademico si è incentivati!
Da poco sono usciti gli illustratori selezionati per la Bologna’s Children Book Fair e tu ne fai parte insieme a Luca Tellurio del collettivo Rotondo. Siete tra gli 8 illustratori italiani sui 77 selezionati. Congratulazioni! Cosa rappresenta per te questo approdo alla Fiera di Bologna? Sei emozionata?

Grazie mille per le congratulazioni! Sono molto emozionata e ancora non realizzo bene questa cosa. Forse accadrà quando sarò di persona alla Bologna Children’s Book Fair (BCBF) e vedrò il nostro lavoro in mostra, sperando che si possa andare (questa intervista è stata realizzata prima di scoprire che la BCBF si sarebbe tenuta online per l’edizione 2021!). É un traguardo molto importante per chi fa parte del mondo dell’illustrazione, la Fiera di Bologna è davvero un evento centrale. L’abbiamo sempre frequentata come spettatori, fantasticando e chiedendoci se un giorno ne avremmo fatto parte! Ci rende orgogliosi sapere di essere stati selezionati e ci sprona a credere ancora di più nel nostro lavoro. Poi la gioia è pure doppia, perché condivisa!
A proposito di Rotondo, ci racconti brevemente come nasce?

Rotondo nasce insieme a Luca, nell’autunno 2019, al termine del nostro percorso di studi. Con Luca eravamo già abituati a lavorare insieme e a condividere la scrivania. In occasione di un concorso di illustrazione, ci siamo messi a ragionare insieme e a dar vita ad un lavoro a quattro mani. Questa prova ha dato frutti positivi sin da subito. Abbiamo scoperto le potenzialità del lavoro in collettivo (ed anche le sue complicanze ovviamente) e ci siamo accorti che unendo i nostri linguaggi individuali si veniva a creare un nuovo approccio, un modo nuovo di vedere e rappresentare le cose, che ci ha incuriosito e stimolato,e che abbiamo deciso di approfondire. Rotondo, in realtà, si chiama così da pochi mesi, a partire dall’esigenza di avere un nome unico che rappresentasse il nostro progetto.
Com’è la vita di un’illustratrice? Tre consigli per gli aspiranti illustratori che ti leggono
Ancora non sono illustratrice a tempo pieno, sono in una fase in cui alcune cose sono in lavorazione e in cambiamento. Reputo il mondo dell’illustrazione un luogo magico. La mia esperienza è molto breve perché sono “attiva” dal 2019. Partendo quindi dal fatto che mi sento acerba per dare consigli, come per tutto, in questo lavoro serve equilibrio, perché potendolo portare avanti da casa, il rischio concreto è quello di alienarsi o ad esempio di non riuscire a separare lavoro e vita privata. A volte ci sono frustrazioni e momenti di crisi, ma le soddisfazioni superano i problemi. I consigli che darei, forse banali e applicabili a tanti ambiti, sono prima di tutto di essere appassionati in quello che si fa, studiare, coltivare l’interesse, aggiornarsi, perseverare ed essere costanti…e di sfruttare i mezzi come i social media per mostrare quello che si fa e creare “rete”.
Ultima domanda: qual’ il tuo libro sul comodino?
Ad oggi sul comodino c’è Figure di R. Falcinelli e il libro “Cuore” di E. De Amicis, che mi accompagna dai tempi delle elementari.

Grazie Giada per il tempo che hai dedicato ai lettori di Tre Libri Alla Volta. Un grande in bocca al lupo per il tuo lavoro! Sono certa sentiremo ancora parlare di te.
Tre Libri Alla Volta
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