Quando ho avuto tra le mani questo bell’albo, sono subito stata rapita dalla sua grande delicatezza e raffinatezza. Prima di sfogliarlo, avevo letto su un blog un’ interessante intervista all’illustratrice Komako Sakai, ragion per cui mi sono affrettata a reperire nella mia biblioteca questo bel libro.
Dalla penna di Hatsue Nakawaki e con le illustrazioni di Komako Sakai, edito in Italia da Babalibri (2016), Aspettami! è un albo dal piccolo formato, quasi tascabile, che parla di scoperte e tempi lenti. Una lettura che ricorda una delle meraviglie dell’infanzia: il gioco senza tempo e la bellezza delle prime scoperte.
Un albo premiato dalla giuria di Nati per leggere nella sezione Nascere con i libri 6-18 mesi e in Giappone premiato con il Japan Picture Book Award.
Una bellissima lettura da proporre ai bambini da 1 anno in su.

Aspettami! (Babalibri)
Una bambina, sta giocando all’aperto. Forse è un cortile, o un piccolo spazio verde sotto casa: ce ne accorgiamo per l’erba e i fiori che sbucano disordinati dal cemento. Uno spazio aperto, un giardino che è come il mondo: grande e ancora sconosciuto, ma che lei vuole conoscere tutto.

Con la curiosità di chi ha da poco mosso i suoi primi passi, la vediamo rincorrere una farfalla, accarezzare un gatto, gioire davanti ad un tempo lento, in cui c’è spazio solo per meravigliarsi.

Dal formato piccolo, quasi tascabile, e dalle pagine cartonate, Aspettami! è quasi un silent book. A dire il vero qualche parola la si trova qua e là: suoni onomatopeici pronunciati dalla protagonista, o poche, pochissime parole. Il ritmo narrativo viene scandito da ripetizioni (Aspettami..) con cui la bambina esorta gli animali ad attenderla.
Ma di parole questo albo non ha bisogno, perchè le sue illustrazioni, delicate ed essenziali, contornate da un lieve tratto a matita e tinte neutre, sono in grado di farci entrare in una dimensione fatata.
La prospettiva della storia è appositamente realizzata ad altezza bambino: l’inquadratura bassa e il campo visivo stretto, ci rendono partecipi alla narrazione. Un tempo lento, dilatato, come quando da bambini si gioca e il tempo sembra non passare mai. E durante la lettura, ci sembra di entrare anche noi in questo vortice di lentezza, che viene interrotto quando, il campo visivo si apre, e la bambina viene presa tra le braccia del suo papà.
La scelta di raffigurare un padre non è casuale: il Giappone è uno dei Paesi dove il divario di genere è più ampio (111° su 144). Le autrici hanno quindi voluto dare un segnale di incoraggiamento, con la speranza che in un futuro prossimo, anche i padri giapponesi, diventino più partecipi della cura dei figli e della dimensione domestica.
Un vero inno alla scoperta delle piccole cose. Un’ode al vivere lento.

Andiamo. E’ ora di scoprire il mondo, insieme.
Buona lettura!
Tre Libri Alla Volta
Rispondi